Dopo le decisioni assunte a proposito degli assetti di Forza Italia il presidente Silvio Berlusconi ha dichiarato solennemente: “In Forza Italia decido io”. Questo lo si sapeva dalla nascita del partito e non c’era bisogno di alcuna conferma. Oddio, non è certamente un buon modello di partito, quello in cui le decisioni vengono prese dall’uomo solo al comando e non dai congressi e dagli organi eletti democraticamente dai delegati degli iscritti. Partito ancien regime perché oggi nessuno si stupisce più dell’esistenza di monocrazie. Dopo quella di Berlusconi anche quella di Grillo, che però ha avuto la sventura di condividerla con Conte. Ma il fatto oggi stupefacente é che Berlusconi abbia deciso la rimozione di due dei suoi fedelissimi, accusati di essere troppo berlusconiani.
Parlo di Cattaneo, sostituito dopo un apprendistato di pochi mesi da capogruppo alla Camera, e della Ronzulli segata da responsabile degli azzurri in Lombardia. Dicono che le scelte siano state compiute dalla figlia di Silvio, Marina, e dall’attuale compagna di Berlusconi Marta Fascina. Quest’ultima ha assunto quel che in Francia é il ruolo della première dame.
Ora il caso é particolarmente intrigante perché o il potere in Forza Italia é passato alla famiglia, un tempo si spodestavano i monarchi quando avevano una certa età e perdevano la cognizione, e la famiglia punisce chi é eccessivamente berlusconiano, o Silvio non ha ben capito quanto é avvenuto, divenendo anche lui non più berlusconiano. E firmando un decreto contro se stesso.
C’é un’altra possibilità, e cioè che l’azienda abbia bisogno di una pax definitiva con la Meloni, dopo i vaffa e le mani di Zelensky da non stringere. Ma non le aveva dette Berlusca queste due frasi? Secondo me lui, e il caso non é nuovo, non é più berlusconiano davvero. Neppure lui. E la Fascina con Marina hanno deciso di andargli dietro. Dichiarando decaduti Cattaneo e la Ronzulli. I più berlusconiani di tutti, ma invisi a Giorgia. Col potere in mano, però. Tramandato nella saga familiare come in un serial. E col capo che decide tutto sotto dettatura. Ma profondamente convinto di aver deciso tutto lui.
1 commento
Potremmo verosimilmente affermare che di Berlusconi è stato detto tutto e il contrario di tutto, con gli avversari che lo hanno denigrato, se non “demonizzato”, ma talora pure blandito, e tra i suoi oppositori qualcuno ebbe a dirmi di averlo poi votato, avendone apprezzato intuizioni e lungimiranza in politica estera, nonché il senso delle istituzioni.
Quanto al “decido io e all’uomo solo al comando”, mi sembra che nel suo caso possa configurarsi come la naturale conseguenza del momento in cui si trattava di colmare il vuoto politico determinatosi nel dopo Tangentopoli, e vista la situazione dell’epoca, in una coi tempi stretti, poteva farlo solo un partito nato intorno ad una figura di forte personalità.
Ai tempi non mancò chi gridava al cesarismo, bonapartismo, ecc , ma poi le monocrazie, come qui le chiama il Direttore, presero piede anche in forze politiche formatesi in condizioni ben diverse rispetto a quelle di Forza Italia (allora, senza il Cavaliere, la sinistra non avrebbe avuto di fatto competitori, il che non è mai buona cosa per una democrazia).
Paolo Bolognesi 28.03.023