Le avvisaglie si erano viste gia’ negli ultimi turni amministrativi ma il voto di domenica 8 ottobre in Baviera e Assia lo ha clamorosamente confermato: una netta sconfitta del Governo di Olaf Scholz. Una debacle non solo per i Socialdemocratici ma anche per Verdi e Liberali, cioe’ per tutte le componenti dell’ Esecutivo cosiddetto ” semaforo” nato dopo l’ era di Angela Merkel.
I risultati parlano chiaro. In Baviera, dove il Primo Ministro uscente Markus Soder e’ di fatto stato riconfermato, i cristiano sociali che qui si chiamano Csu hanno mantenuto largamente la maggioranza con un 37% che sostanzialmente riconferma con qualche limatura l’ ottimo risultato precedente. Un 2% lo hanno perso i Grunen che si sono fermati al 15,7, la Spd scende ulteriormente con uno striminzito 8,4 ma peggio ancora e’ andata ai liberali che rischiano di rimanere fuori dal Parlamento perché non sono riusciti a superare la soglia di sbarramento del 5% come nella scorsa tornata elettorale.
A destra si brinda . Sia gli estremisti con venature razziste del AID che con il 5,1 % in più diventano il terzo partito, subito a ridosso dei Verdi, con il 15 per cento. Sia i populisti del Fw( Elettori Liberi) che salgono di più di due punti al 14,3% e si apprestano a tornare al governo del Land con i cristiano sociali. In Assia le cifre per l’ attuale Governo tedesco sono ancora più dure da digerire. Il partito di Scholz e’ soltanto terzo e con il suo 15,9% e’ in discesa di quattro punti dalle elezioni del 2018.
Un vero trionfo invece per la Cdu che aumenta di otto punti raggiungendo il 35% e confermandosi alla guida del Land probabilmente ancora con i Grunen ,che pero subiscono quasi una disfatta retrocedendo di ben cinque punti in percentuale fermandosi al 14,9%. Perdono due punti e mezzo anche i liberali che almeno dovrebbero riuscire a rimanere presenti nel Parlamento avendo superato di poco ( anche se si attendono i dati definitivi) la soglia di sbarramento del 5%. Stabili gli Elettori Liberi ma l’ estrema destra del AID sale al 17% diventando il secondo partito, come del resto e’ già successo in alcuni Land dell’ ex Germania Est.
Un panorama sconsolante per l’ Esecutivo di Berlino guidato da Olaf Scholz che sconta l’insoddisfazione dei cittadini tedeschi ( il test elettorale in Baviera e Assia interessava 14 degli 84 milioni complessivi di aventi diritto al voto) sostanzialmente per due ragioni: la politica per i problemi delle migrazioni e quella energetica. Scholz, a parte le recenti dispute con la nostra Giorgia Meloni sul ricollocamento dei migranti, non è riuscito a rassicurare una popolazione continuamente sobillata dai razzisti dal AID e che , in parte , ha deciso di rifugiarsi nelle mani dell’ estrema destra , che andando avanti di questo passo rischia di essere accreditata per entrare nel Governo di molti Land e , come hanno dichiarato trionfanti i suoi stessi dirigenti, dopo i recenti trionfi elettorali, un domani nel Governo nazionale.
Ma l’ Esecutivo” semaforo” ha pagato anche le incertezze e le contraddizioni delle sue scelte energetiche . Con una parte ( i liberali) favorevoli al prolungamento( in parte ottenuto) delle centrali atomiche ancora operanti . Con i Grunen invece fermi sulla loro chiusura( poi accettata anche dagli altri compagni di coalizione ) ma con un occhio semichiuso per lo sfruttamento del carbone come fonte energetica.
E con Scholz in mezzo a cercare di smorzare i dubbi dei grandi gruppi economici e di alcuni settori produttivi ma anche dei semplici cittadini sulla tenuta della produzione industriale indispensabile per far quadrare i bilanci. Il risultato e’ stato lo smacco del voto in Baviera e in Assia. Piu’ d un campanello di allarme per Olaf Scholz anche considerando che nel 2024 sono previsti nuovi importanti appuntamenti di voto amministrativo.