Ci sono tre cose che non mi convincono affatto nella diatriba tra il ministro Matteo Salvini e il magistrato Iolanda Apostolico del tribunale di Catania che ha emesso un’ordinanza di libertà verso tre migranti trattenuti in un centro. Le metto in ordine.1) Di Salvini e di questo governo non mi piace la cultura del nemico-migrante. Non c’è nessuna emergenza, nessun tartaro nel deserto all’attacco. E nemmeno giovanotti muniti di cellulare e palestrati che si imbarcano per raggiungere l’Italia e far stare peggio noi. Ci sono solo persone e famiglie disperate che rischiano di morire annegate e che ci chiedono protezione. Non bisogna urlare e agitarsi ma solo organizzarsi perché i poco più di 120mila immigrati del 2023 non sono i 180mila del 2016. Ci sono 500mila immigrati previsti nei prossimi anni secondo le stime del governo per lavori che non sono coperti dagli italiani. Servono scuole di formazione e non campagne di odio. E asili politici che la Germania concede tre volte più dell’Italia e la Francia il doppio di noi, che facciamo finta di ignorare l’articolo 10 della Costituzione. 2) E’ apparso un video di una manifestazione di protesta nel porto di Catania a fronte della famosa imbarcazione Diciotti nel quale si distingue chiaramente, tra i presenti che urlavano “Assassini”, ma muta, l’Apostoli. Non mi sono mai piaciuti i magistrati politicizzati e ritengo che per dare credibilità ai loro provvedimenti essi non debbano mai partecipare a manifestazioni politiche, pur ritenendo legittimo che nel loro intimo, ma mai in pubblico, ognuno di loro possa riservarsi ispirazioni ideali e politiche. 3) Ritengo ridicola la ricerca del responsabile della diffusione del video. Soprattutto da parte di coloro che non hanno mai mosso un dito rispetto alle periodiche violazioni del segreto istruttorio e della diffusione di intercettazioni neppure attinenti con l’oggetto delle indagini, come é spesso avvenuto in particolare per quelle che colpivano personalmente Silvio Berlusconi. A fare i garantisti a giorni alterni si diventa ambigui. Si finisce per difendere l’Apostolico ma non da Apostoli. Piuttosto da ipocriti.
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Direttore. Nasce a Reggio Emilia nel 1951, laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Bologna nel 1980, dal 1975 al 1993 é consigliere comunale di Reggio, nel 1977 é segretario provinciale del Psi, nel febbraio del 1987 è vice sindaco con le deleghe alla cultura e allo sport, e nel giugno dello stesso anno viene eletto deputato. Confermato con le elezioni del 1992, dal 1994 si dedica ad un’intensa attività editoriale (alla fine saranno una ventina i libri scritti). Nel 2005 viene nominato sottosegretario alle Infrastrutture per il Nuovo Psi nel governo Berlusconi. Nel 2006 viene rieletto deputato nel Nuovo PSI. Nel 2007 aderisce alla Costituente socialista nel centro-sinistra. Nel 2009 é assessore allo sport e poi all’ambiente nel comune di Reggio. Dal 2013 al 2022 dirige l’Avanti online.
4 commenti
Giustissimo!
Caro Del Bue ti segnalo un recente commento di Michele Serra svolto nella sua rubrica “Per Posta” pubblicato nel numero del 29 settembre scorso sul Venerdì di Repubblica.
Rispondendo ad un lettore che chiedeva a Serra cosa ci facesse Stefania Craxi dietro a Giorgia Meloni in una foto all’ONU, Serra informava il lettore che Stefania Craxi era ormai da molti anni esponente della destra italiana.
Fin qua niente da dire, ma il Serra aggiungeva anche che quella foto era la dimostrazione di una sua radicata opinione e cioè che “i craxiani fossero di destra anche prima”.
Certo che se una delle intelligenze della sinistra come Serra è ancora ferma agli slogan e alle vignette del settimanale satirico anni ’80 del secolo scorso “Cuore ” da lui diretto non meravigliamoci se oggi Meloni e company governano il nostro Paese.
Le sue considerazioni sembrano assomigliare tanto all’anatema a suo tempo lanciato di “socialfascismo” che tanto male ha fatto alla sinistra italiana
Caro Mauro,questo di Apostolico non è un fatto secondario e occasionale.E’invece una questione apostolica.La maggioranza di destra ha inviato alla.magistratura un messaggio cifrato solo agli occhi distratti, che così recita.”guardate che la maggioranza che governa è politica e intende coprire l’intera legislatura.La società italiana e’ cambiata ed è bene che cambino anche gli equilibri della vostra corporazione.Se per tre decenni avete fiancheggiato la struttura politica che vi aveva innalzato al timone con Mani Pulite,ora è.il momento di tenere noi nel dovuto conto.Siamo noi gli attori e gli autori della nuova normalizzazione.”Il.portavoce è Salvini,ma governo e maggioranza si sono schierati senza una crepa.Vedremo come finirà:sotto a chi tocca.
Il commento di Elso Resler mi riporta alla mente quando, nel dopo Tangentopoli, quei socialisti che non avevano virato a sinistra si sentivano non di rado etichettare come fascisti, il che fa il paio col precedente “socialfascismo” opportunamente ricordato nel finale di detto commento.
Paolo Bolognesi 08.10.2023