Di Alessandro Perelli
“Ci facciamo una canna?” È un’ espressione che, anche se abbastanza comune, va tenuta riservata per evitare conseguenze giudiziarie. L’utilizzo della cannabis per divertimento o meglio per “sballo” diventerà presto legale in Germania, dopo un provvedimento presentato dal Governo Scholz.
L’uso terapeutico di questa pianta era già consentito un po’ come nel nostro Paese. Nel 2017 era stata approvata la legge che ne legalizzava l’uso a questo riguardo. La sostanza o i farmaci che contenevano i principi attivi della pianta (THC e CBD) potevano essere ottenuti solo dopo prescrizione di un medico e utilizzati come alternativa naturale agli antidolorifici.
Anche la produzione della pianta veniva ammessa ma solo per bisogni medici. Nel 2021 l’Esecutivo composto da socialdemocratici, verdi e liberali, aveva aggiunto un’ulteriore delibera che prevedeva anche l’uso a fini ludici della sostanza, permettendo di comprarla solo da farmacie autorizzate, mantenendo illegale la coltivazione domestica senza prescrizione.
Ecco che però, nei giorni scorsi, il Governo tedesco ha presentato un disegno di legge per la legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo. Gli obiettivi di questa norma sono stati presentati dal socialdemocratico Karl Lauterbach, Ministro della Salute e dal verde Cem Ozdemir, Ministro dell’Agricoltura.
Si vuole offrire una sostanza sicura e tassata ai consumatori tedeschi, e contribuire all’azione dello Stato nella lotta al traffico e consumo degli stupefacenti concentrando l’attenzione delle forze dell’ordine su quelli più pericolosi.
Ci sarebbe anche un notevole guadagno economico per le casse dello Stato, valutabile in circa tre miliardi di euro all’anno che potrebbero essere destinati anche al rafforzamento dell’azione della magistratura. In questo momento la Germania importa la quasi totalità della cannabis che utilizza e uno degli obiettivi del disegno di legge è quello di ridurre l’importazione dall’estero a favore della produzione locale.
Si punta a colpire il fiorente attuale mercato nero ,a migliorare e rendere più tutelato quello che è il consumo dei tedeschi senza dimenticare la protezione dei minorenni con programmi che spieghino i possibili danni alla salute. Si tratta indubbiamente di un atto di responsabilità di fronte a una realtà,quella del consumo di cannabis e marijuana ( che vengono dalla stessa pianta) che non è più possibile ignorare.
Un provvedimento a cui potrebbe ispirarsi anche l’ Italia e che ,tra l’altro , contribuirebbe a svuotare un po’ le carceri spesso affollate di persone che utilizzano le droghe leggere per uso personale in misura superiore alle minima quantità consentita e quindi trattate come spacciatori. La proposta presentata che sarà tradotta in legge dopo la scontata approvazione del Bundestag, prevede che ogni individuo iscritto a un club per la coltivazione della cannabis sarà libero di circolare con fino a 25 grammi della sostanza senza incorrere in sanzioni e possa coltivare tre piante femmine per uso personale.
L’utilizzo dei circoli anziché, come in Olanda, dei coffee shop, è per controllare adeguatamente la filiera senza il ricorso al mercato nero e a quello degli additivi o di prodotti che provochino dipendenza. Saranno i Lander che regolamenteranno il funzionamento dei club. E qui nascono i primi problemi. L’opposizione dei cristiano sociali (Cdu), ringalluzzita, dopo la sconfitta alle ultime elezioni politiche, promette battaglia in Parlamento e sulle piazze.
Il Governatore della Baviera, espressione di una Cdu posizionata tradizionalmente a destra, ha già fatto sapere di non essere disposto a permettere la legalizzazione delle droghe che creerebbe nuovi problemi anziché risolverli come nell’ auspicio del Governo. Ma Scholz pare deciso ad andare avanti forte anche dei sondaggi che danno il 61% dei tedeschi favorevoli al disegno di legge presentato.
Le reazioni emotive e allarmistiche ,che hanno sempre condizionato il dibattito , hanno evidentemente lasciato il posto a valutazioni di ordine pratico ,scientifico e medico sull’ uso delle droghe leggere.