Mentre si cerca l’erede di Berlusconi questo Governo assume i connotati del Berlusconismo politico: compattarsi di fronte all’opposizione, distrarre la massa dai problemi reali, usare la cronaca e scandali politici personali per continuare a non fare ‘niente’.
Alcuni non sanno governare, ma almeno sanno fare dell’ottimo marketing politico, come solo un Maestro come il Cavaliere sapeva fare.
Ce lo ricordiamo bene tutte le volte che si provava ad attaccare Berlusconi sul piano personale: automaticamente aumentava nei sondaggi e l’opposizione si spaccava ancora di più.
Stesso copione oggi: la conferma che di arte politica i 5S sono poco avvezzi. Inoltre a mettersi l’uno contro l’altro anche i due partiti moderati che rappresentano il riformismo e il garantismo, Italia Viva e Azione
Oggi vediamo Daniela Santanché con a fianco Anna Maria Bernini, entrambe con abito gessato, capelli perfetti e labbra e ciglia ‘voluminose’, ingioiellate, sembrano uscite da un club esclusivo, cos’avranno in comune con le cittadine italiane che rappresentano? Lo stesso che avevano i pensionati da mille euro che votavano Berlusconi: niente. O meglio le velleità.
Insomma la ricetta berlusconiana della politica funziona ancora e prende in prestito la stessa pozione che porta le casalinghe e lavoratrici proletarie a guardare soap opera con donne talmente annoiate dal denaro che finiscono per ordire intrighi di famiglia. Anche lì si sogna e anche lì ogni telespettatrice obietterebbe che a muovere tutto è l’amore. Così come insegnava il Cavaliere.
Insomma “Amor Vincit Omnia”, il resto è solo invidia… proletaria
2 commenti
Articolo superlativo, che ricalca perfettamente la situazione politica attuale in Italia.
Complimenti alla firmataria
Ho letto con molto ritardo questo articolo, ma, indotto dal suo stimolante contenuto, mi permetto nondimeno una qualche riflessione, col dire che il Cavaliere, oltre ad ispirare simpatia, aveva incarnato e diffuso sentimenti positivi, mentre sul fronte avversario hanno invece abbondato odio e livore nei suoi confronti, e io ritengo che questo “insieme”, o “dualità”, abbia comunque lasciato un segno, indelebile o suppergiù.
Nel senso che una parte abbastanza consistente dell’elettorato, secondo una mia modestissima ed opinabile impressione, è rimasta piuttosto colpita e turbata dal quel carico di odio e di livore (quasi sempre all’attacco, e abbastanza cupo da non lasciar mai spazio all’ironia), tanto da darsi il fermo proposito di non votare quanti di quel carico sono stati promotori ed artefici, o ne ha avuto in qualche modo la paternità.
Circa le velleità, e il velleitarismo, se questo significa nutrire sogni, speranze ed aspirazioni, e casomai qualche legittima ambizione, non mi pare qualcosa di negativo, a meno di immaginare una società piatta, che sembra però innaturale pensando giustappunto alle telespettatrici che guardano le soap opere, e del resto anche un tempo c’era al riguardo la carta stampata, coi romanzi e le cosiddette “riviste patinate” .
Paolo Bolognesi 14.09.023