Di Alessandro Perelli
E’ prevista per il quattro agosto la sentenza del nuovo processo a carico di Alexei Navalny l’ oppositore politico di Vladimir Putin rinchiuso in una colonia penale in Russia dove e’ privato delle visite dei familiari, in una detenzione inumana per fargli perdere anche la lucidità e estorcergli delle confessioni forzate. Per lui il Pubblico Ministero ha chiesto una condanna a ulteriori venti anni di carcere.
L’aula in cui è iniziato il dibattimento si trova all’ interno della colonia penale nella regione di Vladimir. Si tratta di uno spazio surreale, un grande stanza spoglia in cui un uomo in divisa , davanti a un microfono, parla con il volto coperto da un passamontagna. Una scenografia che ricorda il luogo dove si era svolto l’altro processo a carico di Navalny e cioè il commissariato di polizia del distretto di Kimkh , alle porte di Mosca.
Non era presente neanche il difensore di Navalny per la grande fretta con cui era stata organizzata l’udienza. Era stato ammesso solo un fotografo di una testata considerata vicina alle autorità di Mosca.che aveva immortalato l’ imputato seduto. Il regime di Putin , che non vuole sembrare interessato e finge di snobbare le decisioni del tribunale, in realtà punta a una condanna esemplare.
Alexei Navalny ha osato troppo contro il Cremlino sia a livello interno che internazionale. Ha organizzato proteste e manifestazioni contro il regime che hanno preoccupato ed infastidito Putin e la sua dirigenza. E’ riuscito con le sue inchieste e le denunce pubbliche conseguenti a documentare la corruzione e il clientelismo imperante dimostrando gli arricchimenti illeciti di Putin e di coloro che lo sostengono.e che gli permettono di conservare il potere. Facendo ciò e’ riuscito a entrare nelle simpatie di molti cittadini russi particolarmente sensibili contro le pratiche corruttive.
Nel 2020 Navalny ha subito un tentativo di avvelenamento da parte, come hanno confermato le inchieste, di uomini del servizio segreto russo. Solo il ricovero in una clinica specializzata tedesca, ottenuto per le pressioni internazionali, con le cure adeguate, lo ha salvato dalla morte. E proprio qui,con il prelievo del suo sangue, e’ stata dimostrata la presenza dell’ agente nervino Novichok che gli era stato iniettato chiarendo bene all’ opinione pubblica americana ed europea i motivi di quanto era accaduto. In seguito il sopravvissuto Navalny ha avuto il torto di voler tornare in Russia ma qui e’ stato nuovamente arrestato e poi rinchiuso nella colonia penale dove attualmente si trova. In essa in pochi mesi, per le condizioni di detenzione, ha perso svariati chili deperendo notevolmente fisicamente tanto che i suoi avvocati hanno richiesto piu’ volte un intervento medico.
Putin e il suo entourage ripetono che egli sia manovrato da Stati Uniti e Occidente per screditare l’ azione di Mosca in relazione all’ aggressione dell’ Ucraina cercando di dipingerlo come un traditore della Patria e come un fomentatore di disordini contro l’ integrità dello Stato . Vogliono una condanna esemplare perché l’opposizione si intimorisca e sia da esempio per coloro che criticano il regime. Vogliono fargli passare il resto della sua vita in galera ripristinando le purge staliniane che hanno contraddistinto l’era sovietica.