Eravamo presenti martedì 24 gennaio alle 09.00 ,al Convention Center di Trieste, alla Conferenza nazionale sui Balcani occidentali e la loro integrazione in Europa. Un appuntamento volto a dimostrare l’ impegno del nostro Paese per una rapida adesione degli Stati dell’ ex Jugoslavia non ancora facenti parte dell’ Unione Europea. Significativa è stata la scelta del capoluogo giuliano come sede dell’evento da parte del Ministro degli Esteri e Vice premier Antonio Tajani: in questa città nel 2017 si svolse la quarta tappa del cosiddetto ” Processo di Berlino” che aveva appunto come scopo la promozione dell’ integrazione europea di questi stati. Il Forum ha avuto ampia risonanza sui media nazionali ed internazionali. Per la nostra testata online che non era ancora uscita nel giorno dell’evento abbiamo pensato di tralasciare i resoconti delle dichiarazioni di principio che si sono susseguite nel corso dei lavori per soffermarci su alcuni spunti particolari e di colore che hanno caratterizzato gli interventi politici . Cominciamo dal regista dell’ iniziativa Tajani. Il Ministro degli Esteri ha svolto un intervento a braccio in cui, senza mai nominarlo, ha cercato di illustrare il nuovo corso della politica estera italiana dopo Di Maio. L’impressione è stata che pur auspicando la massima unione all’ interno della Farnesina con l’apporto tecnico dei dirigenti e del corpo degli ambasciatori all’ estero, abbia voluto rimarcare il primato della politica rispetto alle scelte che vengono fatte. Il suo mandato è solo agli inizi ma si vedrà presto se riuscirà a imporre il suo punto di vista in un ambiente che spesso in passato ha fatto prevalere le decisioni tecniche e personali rispetto alle indicazioni politiche. E si vedrà presto anche se eviterà le critiche che avevano colpito il suo predecessore per le trasferte e missioni più turistiche che operative. La recente visita in Egitto con la richiesta di giustizia per Giulio Regeni ancora bloccata da Il Cairo e anche il ruolo che possiamo svolgere per le tensioni tra Serbia e Kosovo permetteranno una prima verifica a questo riguardo. L’ intervento di Tajani è stato preceduto dall’ introduzione di Sandra Savino, Sottosegretaria all’ Economia,triestina. La Savino ha letto una breve comunicazione che è stata apprezzata, insieme al suo fascino, dal folto pubblico presente. Nell’ occasione per lei non ci sono stati agguati da parte delle Iene di cui era stata oggetto anche per l’ imponente servizio d’ ordine. Il video che è stato proiettato con le parole della Premier Giorgia Meloni ha ribadito il ruolo di Trieste e dell’ Italia sugli obiettivi della conferenza. Ha detto la sua anche il Commissario europeo per il vicinato e l’ allargamento Oliver Varhelyi. Particolarmente interessante sono state le sue affermazioni sul problema dei rapporti tra Serbia e Kosovo. Da lui, nonostante gli allarmi su possibili aggravamenti della situazione, sono venute indicazioni confortanti sulla disponibilità di Vucic e Kurti alla ricerca di una soluzione per il problema del riconoscimento dell’ indipendenza di Pristina senza forzature immediate. Con la mente rivolta alle prossime elezioni del 2 aprile il Presidente del Fvg Massimiliano Fedriga ha fatto sfoggio di un atlantismo al massimo livello giungendo ad affermare che solo accanto agli Usa si dovrà procedere all’ integrazione europea dei Balcani. Ciò in una regione dove il PD correrà alleato con i 5 stelle che non la pensano proprio così. Ha parlato anche il Ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, di casa da queste parti visto che è di Pordenone, che ha ricordato il problema dei migranti clandestini della rotta balcanica che proprio superando irregolarmente il confine dal Friuli Venezia Giulia cercano di insediarsi in questo territorio o raggiungere Austria o Germania. Un apprezzato intervento è stato fatto anche dalla Presidente della Commissione Esteri del Senato Stefania Craxi. La Craxi, apparsa un po’ affaticata dalla attività di rappresentanza istituzionale romana con gli ospiti stranieri e dalla recente commemorazione ad Hammamet della morte in esilio del padre Bettino, non ha rinunciato a citare due figure che si sono distinte concretamente proprio per i rapporti con i Balcani . Ha ricordato Gianni De Michelis che da Ministro degli Esteri fece nascere l’ Ince (l’Iniziativa Centro Europea ), che oggi ha come segretario generale il triestino Roberto Antonione presente in sala ma forse volutamente dimenticato dagli organizzatori per l’ abiura a Berlusconi, e Franco Frattini recentemente scomparso, già Ministro degli Esteri, molto attivo sui Balcani tanto poi da diventare consulente del Governo serbo per l’ integrazione europea. Un breve saluto non poteva mancare dal Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza che si è limitato a leggere poche righe evitando così di cadere in incidenti lessicali che pur lo hanno reso molto popolare. Uno spazio è stato riservato anche al Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, un poco fisicamente appesantito che, con un discorso rivolto al futuro, ha illustrato insieme al collega sloveno di Nova Gorica, con il quale si confronta ormai anche sul piano urbanistico, il raggiungimento del traguardo comune di capitale della cultura europea 2025. Lo ha fatto pronunciando correttamente con il giusto accento tonico il nome sloveno della città al contrario del Ministro Tajani che è caduto nella erronea pronuncia con l’accento sulla prima sillaba. La Direttrice del Piccolo Roberts Giani ha poi coordinato la prima serie di interventi tecnici che si sono susseguiti per il pomeriggio .
Alessandro Perelli
1 commento
Ma è un articolo o una marchetta per Forza Italia?