di Francesco Ruvinetti
Sabato 18 maggio si è tenuta una bella e partecipata iniziativa dei socialisti sul tema: “il tempo nuovo dei riformisti socialisti”.
L’assemblea è stata promossa da Fabrizio Cicchitto, Claudio Martelli, Riccardo Nencini e Claudio Signorile. Compagni che hanno condiviso, insieme al direttore di questo giornale, Mauro del bue, la storia dei socialisti italiani a partire dagli anni settanta del secolo scorso.
Rispetto ad altre iniziative questa ha colto la drammaticità del momento e la necessità impellente di impegnarci lungo due fronti.
Il primo volto ad evitare la cancellazione della storia dei socialisti dalla storia d’Italia e ricordare, ai tanti che hanno la memoria corta, le tante battaglie combattute in nome della libertà per il progresso del paese, per i diritti dei lavoratori e per il loro inserimento nella vita politica del paese.
Il secondo, per promuovere la creazione di un nuovo riformismo capace di cogliere le grandi trasformazioni che sono intervenute e sono in atto nella società italiana.
I riformatori, si è sottolineato, segnano la nuova alternativa ai conservatori di ogni tipo e ai populisti e agli autocrati. ed è questa alternativa che va costruita. i riformisti tornano in campo per indicare una nuova prospettiva che riporti l’italia al centro della scena politica europea ed internazionale.
Un obbiettivo ambizioso e al quale la nostra associazione liberalsocialista dovrebbe contribuire in modo determinante. come?
Come ogni cosa nuova che abbia una qualche ambizione di durare, occorre stabilire un momento fondativo che sancisca la sua esistenza e ne definisca con precisione gli orientamenti e gli obbiettivi.
Claudio signorile, nel suo intervento, ha detto che il termine socialista non ha bisogno di aggettivi che ne qualifichino la natura. socialismo, aggiungo io, significa libertà, significa solidarietà, significa umanità (Simona Colarizi ha ricordato l’umanesimo socialista che ha caratterizzato gli anni della fine dell’ottocento e dei primi del novecento), significa progresso, significa lotta, ovunque nel mondo, per la giustizia e contro le discriminazioni sociali.
Ebbene. da anni molti di noi sentono l’esigenza di ritrovarsi per stabilire un nuovo cammino, per ricordare a tutti che i socialisti esistono ancora e che vogliono ritornare a combattere. Non si tratta di fondare alcun partito, ma di un momento per rivolgerci a tutti i socialisti che esistono ancora, che sono senza partito e che sono in altri partiti. non vogliamo creare barriere, ma aprire nuovi orizzonti e chiederci cosa significhi essere socialisti, liberali, riformisti e democratici oggi.
C’e ad esempio qualcuno che può chiamarsi democratico e non essere spaventato dall’offensiva massiccia degli autocrati cinesi e russi che proprio in questi giorni rinnovano il loro patto contro la libertà e la democrazia nel mondo?
A Roma si è visto che ci siamo ancora. perché non rilanciare e organizzare una nuova iniziativa nei prossimi mesi chiamando a raccolta tutti i socialisti sparsi che aspettano solo un segnale per dire ci siamo? È questo l’impegno che la nostra associazione dovrebbe assumersi. Proviamoci.